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Conserve sottolio e sottaceto, ecco la storia e le curiosità!

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Scopri la storia e le curiosità delle conserve sottolio e sottaceto. Prodotti pronti all’uso e perfetti per accompagnare pietanze, farcire focacce e panini, condire insalate di pasta o di riso, mettere insieme un buon antipasto in pochi minuti.

Conserve: sottolio e sottaceto, ecco la storia e le curiosità

Le conserve sottolio e sottaceto, come tutte le tipologie di conserve, nascono per sfruttare al massimo tutti i prodotti della terra e non sprecare i preziosi ingredienti estivi.


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La conservazione sottolio e sottaceto, in passato, erano fondamentali soprattutto quando le tecniche agricole erano molto meno avanzate rispetto ad oggi.

Infatti gelate, grandinate e fenomeni atmosferici improvvisi spesso rovinavano i raccolti, lasciando le famiglie contadine senza cibo.

Le scorte dei sottolio e dei sottaceto erano fondamentali per far fronte i mesi più freddi.

Conserve sottolio: la storia

La conservazione in olio  è una delle più antiche: i romani conoscevano già molte delle proprietà del prodotto, fra cui la sua capacità di preservare gli alimenti.

Infatti, in questo modo, gli ingredienti vengono isolati dal contatto con l’aria e si inibisce la proliferazione di batteri aerobi (come il cosiddetto “butulino”), che causa forte intossicazione con conseguenze poco piacevoli per l’organismo.


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Specialità in olio – Gusti Mediterranei

Si precisa che il rischio “butulino”  riguarda le conserve (sottolio e sottaceto) soprattutto quelle fatte in casa, pertanto per evitarlo è importante sanificare bene gli strumenti,

sterilizzare i contenitori e creare un sottovuoto corretto o meglio affidarsi ai professionisti del settore.

Gli ortaggi prima di essere immersi nell’olio di oliva o di semi (che serve a coprire e conservare il prodotto), vengono cotti, salati o acidificati con aceto di vino o succo di limone.


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Conserve sottaceto: la storia

Altro metodo molto utilizzato è quello della conservazione sottaceto.

Una pratica di origine remote, che inizia diffondersi parallelamente alla nascita dell’aceto, prodotto già nel 4000 a.C.,

Grazie ai babilonesi che lo preparavano a partire dai datteri o dall’uva, per utilizzarlo poi come condimento, conservante o anche disinfettante per l’acqua.

Fra i primi riferimenti scritti, quelli nel Vecchio Testamento, ma è difficile delineare luogo e data di nascita precisi di questa specialità, prodotta nel tempo in tanti Paesi con ingredienti diversi, dall’uva alle mele, dal malto al pomodoro.


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Specialità in aceto – Gusti Mediterranei

L’aceto al tempo dell’Antica Roma: acetaria, moretum, posca

Un ruolo fondamentale l’aceto lo gioca nell’Antica Roma, dove era diffusa l’abitudine di lasciare a ogni commensale una ciotolina piena di aceto.

L’acetabulum, così che l’ospite potesse inzupparvi il pane o sciacquarsi mani e bocca fra una portata e l’altra.

Ne parla anche Apicio, che racconta dell’acetaria, un’insalata di verdure e frutta condita con salse a base di aceto, e cita anche il moretum, antenato del pesto fatto con erbe, formaggio, sale, olio e aceto.


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Rappresentava, infine, l’ingrediente protagonista della posca, bibita dissetante composta da acqua e aceto e venduta nelle strade.

Consumata soprattutto dai legionari (sembra sia proprio questa la bevanda che i soldati romani offrirono a Gesù sulla croce).